Attraversai la porta che mi aspettava immobile. Uccisi lo squid dall'altra parte, mi diressi dritto e poi presi a destra, uccisi il secondo squid e spaccai un po' di casse alla ricerca di curativi e power cell. Lo scontro con il Pit Worm mi aveva fiaccato...
Usai il mio barnacle portatile per salire in cima alla stanza; salii la scala e mi arrampicai.
Vidi arrivare un camion delle operazioni nere. Feci fuori i tre agenti che uscirono dal rimorchio.
Mi accorsi che dietro l'angolo c'era un cecchino pronto a farmi fuori, ma con un bel missile lo misi a tacere.
Arrivai alle grosse casse rosse, e ci entrai. Dei meledetti dall'altra parte si divertivano a cercare di colpirmi con delle granate, ma da quella agevole posizione riuscii a farli fuori tutti. O quasi. Al resto ci pens≥ il mio mitra, anche ai due nella torretta. Fatte fuori le casse e rifocillato per benino, entrai nel pertugio in fondo, e trovai dei miei compagni d'armi. Raccolsi tutte le munizioni che trovai e ordinai loro di stare immobili al loro posto.
Avevano si Φ no vent'anni... Giovani mandati al macello... Senza un perchΦ o una ragione... Chiamati ad affrontare cose pi∙ grandi di qualsiasi uomo...
Appena messo piede fuori sparai una granata nelle due torri.
C'erano infatti alcuni agenti di cui era meglio fare a meno. A questo punto potei passare ad occuparmi del cecchino, che vedevo da dove stavano i miei ragazzi. Stando abbassato, mi avvicinai al palazzo da dove sparava, mi arrampicai sulla scaletta e lo feci fuori prima ancora che potesse rendersi conto di quale volto avrebbe visto per ultimo. A questo punto avevo anch'io un bel fucile da cecchino con cui divertirmi...
Cercando di evitare le mine, trovai un passaggio praticabile, oltre alcuni barili. Le opzioni erano due: andare da quella parte e vedermela col nugolo di agenti che mi aspettava oltre la palazzina, o tentare la strada complicata. Decisi di rischiare: andai dove si trovavano le mine, passai sotto la prima e saltai la seconda. Sembrava impossibile oltrepassare le casse, ma non del tutto. Saltai fisicamente sulla mina, appoggiando delicatamente la punta del piede su di essa, quindi balzai sulle casse di esplosivo, sul bidone dell'immondizia, e in un attimo mi trovai dall'altra parte.
Feci fuori i due agenti con una granata, e potei sbarazzarmi di tutti gli altri con tranquillitα e col mio fucile da cecchino: non si aspettavano che arrivassi da quella parte!
A quel punto, fatta piazza pulita, spaccai un po' di casse e mi curai. Entrai nella porta a sinistra, e vidi degli agenti in nero combattere contro degli alieni. Lasciai che i mostri finissero il loro lavoro, dopodichΦ intervenni io e spazzai via la feccia intergalattica. Guardai nel retro del camion di destra in cerca di qualcosa di utile, e presi delle munizioni. Salii sulla piattaforma e scesi lungo il cunicolo. E qui cominci≥ un vero e proprio incubo...
Quel maledetto labirinto era pieno zeppo di vortigore, mostri, ragni giganteschi, pi∙ di quanti ne potessi affrontare in una volta sola. Indossai i miei occhialini a visione notturna e mi gettai nella caverna.
Nota: salvate prima di entrare nel labirinto, trovate l'uscita, ricaricate e ammazzate solo i ragnacci che non potete evitare.
Alla fine dei cunicoli, mi trovai in acqua. Salii la scaletta e fui avvicinato da un numero elevato di pit drone.
Corsi all'ingresso di destra e tirai la leva, e cos∞ feci con quello di sinistra. Nel frattempo decisi di ignorare i droni, cercando solo di non farmi ammazzare. Avrei pensato a loro dopo. Il punto era che, se non avessi chiuso i due portali, anche ammazzandoli sarebbero continuati ad arrivare, all'infinito. A quel punto andai nella zona isolata, feci fuori con calma tutti i droni, e nelle casse trovai dei curativi, un po' di missili, e altra roba utile. Entrai nella grotta dall'altra parte della fogna (dopo aver indossato gli occhialetti), e sparai diritti su Marte tutti i vortigore che incontrai, fino a raggiungere il loro maledetto nido. Uccisi anche i piccoli, senza timore e senza vergogna. Feci per salire le scale, ma la botola era chiusa. Cercai di sfondarla ma senza risultato. Per fortuna dall'altra parte c'erano dei marine, che mi aprirono.
Raccolsi tutte le munizioni e curativi che trovai in giro, e ordinai loro di seguirmi. C'era una sola strada per raggiungere l'uscita, e per arrivare in fondo dovemmo ammazzare parecchi granchiacci, dando fondo alle scorte di spore, missili ed esplosivi vari.
Una grossa porta, con scritto 'Confined Space', mi invit≥ ad entrare. Infilai gli occhiali a infrarossi, e dall'altra parte ritrovai una vecchia conoscenza di Freeman, il caro Gargantua.
Vidi, dietro di lui, lontano contro la parete, un bel mucchio di piante aliene. Con il mio uncino mi ci aggrappai e passai in parte al gigante senza che neppure mi notasse. Appena rimesso piede a terra, degli alieni comparvero all'improvviso, ma non costituirono un grosso problema.
I due soldati che combattevano contro il mostro si erano forse dimenticati che l'intero ponte era stato minato? Sparai alla miccia (che si era rotta), e il poverello fin∞ all'altro mondo in men che non si dica. Andai nella crepa che si era creata nel ponte, e vidi che a sinistra c'era un tubo: mi ci infilai e mi feci trascinare dalla corrente, approfittando per riposarmi qualche istante...
Capitolo 10: The Package